Tairo non ha ancora 20 anni e di mestiere fa il domatore di leoni e tigri in un piccolo circo, accampato in una zona trafficata e fangosa alla periferia di Roma. Non crede al malocchio e ad altre superstizioni come la sua amica Wendy, contorsionista, ma ha un talismano da cui non si separa mai: un ferro piegato dall’uomo forte per eccellenza, il Mister Universo 1957 Arthur Robin, primo nero al mondo a conquistare questo titolo e figura leggen-daria tra i circensi. Dopo un’esibizione, quando lui era piccolino, Robin glielo ha regalato. Quando il talismano scompare, forse per una ripicca tra col-leghi, Tairo decide di mettersi alla ricerca del suo eroe, mentre Wendy cerca di aiutarlo a modo suo.
Ammantato da un alone di mito e accompagnato da una scia di pregiudizi, il mondo circense ci è in realtà sconosciuto, affascina e al tempo stesso ispira diffidenza. Dietro le quinte di questo microcosmo in cui musica allegra, popcorn, abiti e sorrisi scintillanti sono la facciata d'obbligo per in-trattenere un pubblico a volte purtroppo sparuto (o sparito).
Vanno controcorrente i protagonisti autentici di questa storia, come le cose che non vanno per il verso giusto e una società che sembra aver relegato al passato i valori che davamo per scontati. Ognuno ripone la sua fede in qualcosa di esterno da sé e la quest di Tairo è anche la nostra in certi mo-menti della vita.