Il documentario presenta per la prima volta la figura di Tommaso da Olera, mistico del Sacro Cuore di Gesù, laico cappuccino, noto come taumaturgo e guida spirituale, nato nel 1563, l'anno della chiusura dei lavori del Concilio di Trento. Nonostante i coevi parlassero di lui come homo senza lettere, la sua distanza dall'educazione classica del tempo lo ha avvicinato alla gente comune, così da meritarsi la definizione di "uno dei più popolari predicatori del Tirolo" (Ludwig von Pastor).
«Il mistico illetterato», l'«idiot savant» (l'idiota sapiente), «il mistico del Sacro Cuore di Gesù». Era un pastorello semianalfabeta vissuto fra il 1500 e il 1600, divenuto fratello laico cappuccino e questuante. Eppure divenne consigliere di principi, vescovi e dell'imperatore asburgico. E le opere, che comprendono scritti, esortazioni e predicazioni, sono ancora dei classici nella devozione e nella spiritualità cattolica.
La storia di Fra Tommaso viene ora ripercorsa in un docufilm intitolato semplicemente «Tommaso», curato dal regista bergamasco Omar Pesenti e prodotto dall'Associazione Officina cultura e territorio in collaborazione con Centro studi Tommaso Acerbis e Officina della comunicazione di Bergamo.
Il docufilm ripercorre infatti le tappe di vita dell'umile fraticello. «Le sequenze - prosegue il regista - riproducono le giornate adolescenziali a Olera, quando portava al pascolo il gregge. Quindi l'apprendimento della scrittura in tarda età, i faticosi viaggi da Verona a Rovereto e la lunga permanenza a Innsbruck alla corte degli Asburgo. Dal racconto biografico non sono stati omessi gli episodi più controversi, determinati dalla naturale predisposizione di fra Tommaso verso il misticismo: lo vedremo infatti affrontare una lotta disperata contro i demoni che lo tormentavano».
Il linguaggio cinematografico si alterna ad alcune interviste, per esempio all'arcivescovo Francesco Loris Capovilla, già segretario particolare del Beato Papa Giovanni, che leggeva molto spesso «Fuoco d'amore», l'opera più nota di fra Tommaso. Poi al vescovo teologo Bruno Forte e allo storico Marco Roncalli, presidente della Fondazione Papa Giovanni XXIII. A legare il tutto, un narratore che ben conosce la figura di fra Tommaso: padre Rodolfo Saltarin, cappuccino, vicepostulatore della causa di beatificazione. Direttore della fotografia è Marco Lamera, la postproduzione è curata da Luca Salmaso, mentre la colonna sonora è di Daniele Zandara.